Empleo en la Unión Europea y otros organismos internacionales

Con motivo de las mismas, y previa al acto inaugural, las instituciones organizadoras –el Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperación, a través de la Unidad de Funcionarios Internacionales (UFI), y el Centro de Documentación Europea de la UGR– ofrecerán una rueda de prensa en la que se informará sobre el contenido de las jornadas, en concreto sobre las oportunidades en más de 150 Organizaciones Internacionales para profesionales en activo de instituciones, colegios profesionales, empresas, etc., así como para estudiantes –futuros profesionales–.

La rueda de prensa contará con la participación de Manuel Díaz Carrillo, vicerrector de Relaciones Internacionales e Institucionales de la Universidad de Granada, Manuel Montobbio de Balanzó, embajador en Misión Especial del Ministerio de Asuntos Exteriores para la campaña “Promoción de la presencia de españoles en las Organizaciones Internacionales”; Javier Visus Arbesú (Jefe de Servicio de Relaciones Institucionales de la Secretaría General de Acción Exterior de la Junta de Andalucía) y Luis Miguel Hinojosa Martínez (director del Centro de Documentación Europea).

Convocatoria
Día: Lunes, 21 de noviembre
Día: Salón de Rectores. Rectorado de la Universidad de Granada (Hospital Real)
Hora: 10,30 h.


Master internazionale “Architettura Storia Progetto”

Master internazionale “Architettura Storia Progetto”
Scadenza per le preiscrizioni fissata al il 31 dicembre 2005
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17/11/2005 – Il Master Architettura | Storia | Progetto nasce come evoluzione del Corso di Perfezionamento in Storia della Progettazione Architettonica della Facoltà di Architettura di Roma Tre. Lunione con le Università di Valladolid, di Granada, di Porto e di Waterloo permette un programma di alta qualità, sia per larticolazione multidisciplinare dei contenuti scientifici che per la ricchezza dellofferta didattica, che prevede la co-partecipazione di docenti e studenti sia italiani che canadesi e spagnoli e, nel futuro anche statunitensi e cileni.
Ai corsisti è offerta lopportunità di svolgere un periodo di studio a Roma, presso la Facoltà di Architettura dellUniversità Roma Tre, e un periodo equivalente presso una delle Università consorziate per il Master.

Direttore
Mario Manieri Elia
e-mail mmanieri@uniroma3.it

Coordinatore
Francesco Cellini
e-mail f.cellini@uniroma3.it

Consiglio del Corso
Alessandro Anselmi – Pio Baldi – Francesco Cellini – Mario Manieri Elia – Lorenzo Pignatti – Ignacio Represa – Jose Luis Rosúa – Bruno Toscano

Il programma, esteso su tematiche di interesse comune sia per gli studenti stranieri che per quelli italiani, risulta fondato sulla centralità del progetto architettonico, collocato in contesti di grande significatività, quale quello della città storica di Roma, e assunto come elemento qualificante la proposta didattica. Ponendo, in tal modo, il lavoro di progettazione alla prova di una integrazione complessa in una stratificazione di epoche e di linguaggi, tale da richiedere un alto livello teorico e professionale del progettista.
Con una approfondita analisi critica del lavoro progettuale (individuale e collettivo) che ha contribuito, nelle varie epoche, alla trasformazione dellambiente della vita umana, il Master pone al centro della sperimentazione didattica il rapporto tra Storia e Progetto.
Tale approfondimento, sviluppato in unottica trasversale decisamente innovativa, appare essenziale per dotare tutti gli operatori che agiscono nel settore della progettazione architettonica – dalla programmazione, alla innovazione, al recupero e al restauro – di un supporto storico-critico e metodologico, di alto livello tecnico e culturale.
Storia e Progetto, quindi, come settori di lavoro intellettuale e di sperimentazione non sufficientemente approfonditi e artificiosamente distaccati nei corsi tradizionali di Architettura, in realtà bisognosi di rafforzare la propria fondativa interazione, centrale in un processo produttivo che deve svilupparsi con continuità dalla conoscenza al progetto e allintervento.

Il Corso è riservato ai laureati nei corsi universitari italiani in Architettura, Beni Culturali, Ingegneria (Edile-Architettura), Lettere (Archeologia, Storia dellArte) e nei corsi europei e non europei equivalenti. I laureandi che intendono frequentare il Corso possono preiscriversi, purché lesame di laurea avvenga in data precedente allinizio delle lezioni.
Gli studenti riceveranno, al termine del secondo modulo, il titolo di Master Architettura | Storia | Progetto.
È obbligatoria la partecipazione ad almeno l80 % delle lezioni.
Possono accedere al Corso candidati italiani e stranieri.
A coloro che abbiano frequentato il Corso di Perfezionamento in Storia della Progettazione Architettonica (Roma Tre), saranno riconosciuti i crediti acquisiti, con corrispondente riduzione del carico formativo e della tassa discrizione.

Il Master si svolge in due moduli semestrali:
• il primo Modulo (M1) , (in lingua italiana, 250 ore, 30 crediti), avrà luogo a Roma, da aprile a giugno 2006, presso la Facoltà di Architettura (Roma Tre), nelle sedi dellAgiletum e dellex Mattatoio, ed è impostato sui criteri generali della progettazione urbana in contesti storico ambientali complessi, individuati soprattutto nella città di Roma.
• il secondo Modulo (M2) , (250 ore, 30 crediti), ha luogo presso una delle sedi consorziate a scelta del corsista. Si svolge, con modalità e orari stabiliti dalle singole sedi, in 3/4 mesi entro il periodo tra settembre 2006 e aprile 2007.
Lopzione avverrà in base agli interessi personali e alle offerte delle singole Università consorziate, specializzate nei campi:
– della sostenibilità ambientale e della valorizzazione del territorio e del paesaggio;
– del restauro ambientale e della progettazione dei giardini;
– del restauro architettonico e urbano in contesti storici;
– del progetto urbano e delle forme della residenza.

Gli interessati dovranno far pervenire entro il 31 dicembre 2005 la domanda di pre-iscrizione secondo le modalità esplicitate nella
scheda del master .
È ammesso al Master un numero massimo di 27 iscritti.
Laccesso al Master sarà subordinato a una graduatoria per titoli, che terrà conto del Curriculum degli studi, del portfolio dellattività svolta, sia di progettazione, sia pubblicistica.
La tassa discrizione è stabilita in euro 3.000,00 da versare in due rate. Ai detti importi va aggiunta la tassa regionale (contributo ADISU) di euro 108,33 e il pagamento del bollo virtuale di euro 10,33. Liscrizione al Master dovrà essere effettuata entro e non oltre il 10 marzo 2006.
È prevista altresì lammissione in soprannumero di uno studente borsista, che dovrà assolvere, in cambio della borsa equivalente alla tassa di iscrizione (euro 3.000,00), i compiti di assistenza al Corso. I candidati interessati dovranno specificare nella domanda di pre-iscrizione di voler concorrere allassegnazione di tale borsa.

Tutte le informazioni nella scheda formazione di edilportale.com

redazione@edilportale

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Asignaturas de religión y lógica constitucional

Asignaturas de religión y lógica constitucional

Juan Antonio Aguilera Mochón
Rebelión

Ante la reivindicación, por parte de muchos padres y de algunas asociaciones de carácter religioso, de un estatus de ‘asignatura fundamental’ para la religión en la escuela, le pido al lector un sencillo pero atento análisis de las siguientes proposiciones, tomadas como premisas:

1ª. El artículo 27.3 de la Constitución dice que «Los poderes públicos garantizan el derecho que asiste a los padres para que sus hijos reciban la formación religiosa y moral que esté de acuerdo con sus propias convicciones».

2ª. En ningún artículo de la Constitución se dice que esa formación religiosa y moral deba realizarse en la escuela.

3ª. Las convicciones de los padres son muy diversas. Entre otras cosas, pueden ser religiosas o irreligiosas.

4ª. En el artículo 16.2 de la Constitución encontramos que «Nadie podrá ser obligado a declarar sobre su ideología, religión o creencias».

5ª. En el artículo 9.2 de la Constitución se lee que «Corresponde a los poderes públicos promover las condiciones para que la libertad y la igualdad del individuo y de los grupos en que se integra sean reales y efectivas». Y en el Artículo 14: «Los españoles son iguales ante la ley, sin que pueda prevalecer discriminación alguna por razón de nacimiento, raza, sexo, religión, opinión o cualquier otra condición o circunstancia personal o social».

6ª. El artículo 16.1 de la Constitución proclama que «Ninguna religión tendrá carácter estatal». El Tribunal Constitucional aclaró hace ya más de veinte años: «El derecho a la libertad religiosa de cada persona comprende también, en general, y específicamente en un Estado que se declara aconfesional… el de rechazar cualquier actitud religiosa del Estado…» (Auto nº 359, de 29-5-1985).

Si considera que todas las premisas son ciertas –como parece evidente–, reflexione ahora sobre si las siguientes conclusiones no son inevitables:

1ª. Todos los padres tienen los mismos derechos respecto a la garantía, por parte de los poderes públicos, de que sus hijos reciban una formación acorde con sus convicciones particulares. Los padres con convicciones religiosas no tienen ese derecho en mayor grado que los demás. Por tanto, si sólo se satisface el derecho de los padres con ciertas convicciones religiosas mediante el establecimiento de una asignatura específica, se está discriminando al resto.

2ª. Una solución que buscara respetar el principio de igualdad sería la de que hubiera tantas opciones de asignaturas –o incluso de centros– ‘de convicciones particulares’ como fuese necesario. Esto ya se lo planteó el Tribunal Supremo (sentencia de 30-6-94), pero concluyó que «los poderes públicos no pueden garantizar que en todos y cada uno de los puntos del territorio nacional existan Colegios o Centros de enseñanza que respondan a las preferencias religiosas y morales de todos y cada uno de los padres españoles». (Naturalmente, habría que atender, además, el deseo de los padres que no quieren que sus hijos tengan una asignatura de convicciones). Esa solución es, por tanto, inviable.

3ª. Aunque fuese posible ofrecer tantas asignaturas como convicciones particulares hubiere, no podría hacerse sin obligar a los padres a declarar sobre su ideología, religión o creencias. En realidad, esta obligación anticonstitucional ya se impone cuando se oferta alguna asignatura de convicciones.

4ª. El Estado aconfesional no puede adoptar ninguna actitud religiosa: no puede tomar partido en materia de creencias y promover alguna religión, ni la religión en general. Las asignaturas de religión tienen el fin evidente de promocionar la religión. Si el Estado incluye una asignatura de religión en los centros de enseñanza, está promocionando esa religión, con lo que viola su aconfesionalidad. Y si el Estado, en vez de ayudar a promocionar una religión, lo hace con muchas, incluso con todas, lejos de ser aconfesional, sería pluriconfesional; en este caso, la Constitución debería decir «Todas las religiones tendrán carácter estatal», o la versión igualitaria: «Todas las convicciones y creencias tendrán carácter estatal».

La conclusión final, que, como vemos, parece ineludible por varias razones concluyentes (pero bastaría una), es que no se pueden impartir asignaturas de convicciones particulares –y no se puede, por tanto, ofertar la Religión– en los centros de enseñanza sin contravenir la Constitución (en particular, los artículos 9, 14 y 16); dicho de otra manera, sin atentar contra los principios de igualdad y de respeto, por parte del Estado, a las convicciones de los ciudadanos; en otras palabras, sin atentar contra derechos humanos. El Estado respetaría el derecho de los padres a educar a sus hijos según sus convicciones (las de los padres) precisamente no inmiscuyéndose en el asunto, dejando en libertad la iniciativa de esos padres –siempre que se respete la ley, claro está–, protegiendo sus derechos de asociación y manifestación… Ningún tipo de convicciones y creencias particulares tendría privilegios estatales, pero tampoco habría intromisiones por parte del Estado: de ninguna manera podría ser éste ‘antirreligioso’, por ejemplo.

En apoyo de esa conclusión final, yo añadiría –atendiendo a lo que sabemos sobre el contenido doctrinal de algunos cuerpos de creencias muy extendidos que reclaman su asignatura– reflexiones acerca de los problemas que supone la eventual defensa, en las asignaturas de convicciones, (a) de juicios y normas morales que van contra la Constitución y los derechos humanos (por ejemplo, respecto a los derechos de los homosexuales), y (b) de afirmaciones netamente anticientíficas (por ejemplo, las del creacionismo). Asimismo sería conveniente considerar hasta qué punto la segregación de los alumnos según las convicciones de sus padres es una fuente potencialmente generadora de conflictos, tanto entre los alumnos como entre los padres (actualmente ya lo es, si bien generalmente en bajo grado). Y, por último, la reflexión más importante –aunque también suele ser la más relegada­– creo que debe hacerse sobre los derechos de los niños; en 1989, la Asamblea General de las Naciones Unidas aprobó la Convención sobre los Derechos del Niño, en la que se establece (Artículo 14.1) que «Los Estados Partes respetarán el derecho del niño a la libertad de pensamiento, de conciencia y de religión».

* Juan Antonio Aguilera Mochón. Profesor de Bioquímica y Biología Molecular de la Universidad de Granada

Publicado en La Opinión de Granada el 12-11-05.

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La primera tesis de Traducción en Soria aborda los problemas de los traductores con las expresiones metafóricas económicas

La primera tesis de Traducción en Soria aborda los problemas de los traductores con las expresiones metafóricas económicas

Dirigida por los profesores Manuel Ramiro y Pedro Antonio Fuertes, será leída mañana a partir de las 10 horas en la Sala de Juntas del centro

Mañana viernes, 18 de noviembre, la Sala de Juntas de la Facultad de Traducción e Interpretación acogerá a partir de las 10 horas la lectura de la primera tesis doctoral que se lee en este centro y una de las primeras en el campus de Soria. En concreto, la tesis titulada Las expresiones idiomáticas en los Diccionarios de Economía: estudios de presencia y propuesta de codificación desde una perspectiva y traductológica, elaborada por la profesora del Departamento de Lengua Española del área de Traducción e Interpretación, María Esther Fraile Vicente, se enmarca dentro de las investigaciones que en el campo de la traducción se están realizando en el centro de la Universidad de Valladolid.

Además la lectura de la tesis de María Esther Fraile va a contar con un tribunal de excepción, ya que en él estarán Enrique Alcaraz Varó, quizás el autor español más conocido internacionalmente por sus trabajos de didáctica y lexicografía, que son utilizados por los estudiantes y profesores de lingüística, traducción y filología de todo el mundo. Además de África Vidal, experta en Teoría de la Traducción y autora de varios libros que analizan la influencia de la ideología en la traducción de obras literarias. Lo completan traductores de prestigio internacional como son Eva Sanmaniego Fernández, profesora de la UNED, Roberto Mayoral Asensio, profesor de la Universidad de Granada, además del decano de la Facultad de Traducción e Interpretación de Soria, Miguel Ibáñez Rodríguez. Todos ellos participan desde ayer en el Curso La Traducción en un mundo global: aspectos lexicográficos, terminológicos y cognitivos que durante los días 16 y 17 de noviembre reúne a algunos de los expertos más importantes del mundo en el campo de la lexicografía, la terminología y la lingüística cognitiva, y que dirige precisamente uno de los dos directores que han llevado la tesis doctoral de María Esther Fraile, Pedro Antonio Fuertes Olivera junto a Manuel Ramiro Valderrama.

La tesis doctoral que se leerá mañana es un estudio de los problemas con los que se encuentran los traductores con las expresiones idiomáticas metáforicas relacionadas con la economía en diccionarios y glosarios. Es decir, inflación galopante es un ejemplo de una expresión idiomática metafórica, porque su significado en este caso si es traducido a otro idioma no puede ser literal, ya que galope es una acepción referida al caballo, por lo que los traductores se ven obligados a hacer interpretaciones, y para ello necesitan de diccionarios y glosarios que faciliten estas traducciones.

Lo que María Esther Fraile ha descubierto en esta investigación es esto precisamente, que muchos diccionarios en papel y electrónicos usan sistemas codificados que los alumnos tienen dificultades de interpretar. Y para ello desarrolló una prueba práctica con treinta y cinco alumnos de segundo de Traducción con una traducción de un texto de carácter divulgativo del inglés al español, en la que se les facilitó más de treinta diccionarios. Por este motivo en la tesis se plantea cómo se pueden mejorar este tipo de diccionarios y baraja cómo uno de los métodos la imitación de los modelos terminológicos que se aplican en la traducción automática.
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60 profesores universitarios firman contra la negativa del arzobispo de Granada a publicar un libro de arte

60 profesores universitarios firman contra la negativa del arzobispo de Granada a publicar un libro de arte

MANUEL ALTOZANO | Granada
EL PAIS/ – 17-11-2005

Sesenta catedráticos y profesores titulares y asociados de la Universidad de Granada han plantado su firma en un manifiesto que acusa al arzobispo de la capital, Javier Martínez, de atentar contra el derecho fundamental a la creacción y producción literaria. Martínez ha impedido la publicación de un libro sobre la catedral de Granada escrito por una treintena de especialistas -españoles y extranjeros- en Historia e Historia del Arte que su antecesor en el cargo y hoy prelado de España, Antonio Cañizares, encargó a los autores.

El manifiesto, titulado Atentado contra la creación cultural y científica, está encabezado por el texto del artículo 20 de la Constitución. En él, se acusa a Martínez de atentar contra ese artículo por detener la publicación de un libro científico sobre el recinto catedralicio de Granada algo considerado por los firmantes una indadmisible injerencia en el campo de la cultura que resucita el más negro proceder de los prelados que se consideraban dueños de la verdad y la palabra.

El arzobispo debe saber que cualquier estudioso puede investigar, escribir, dar conferencia u opinar sobre la fábrica de la catedral de Granada, su historia y las obras de arte que atesora, lo mismo que de cualquier otro templo de nuestra diócesis, dice el texto del escrito. A la ilegalidad de su inaudito proceder añade una manifiesta incoherencia banderiza, porque lo que impide es la publicación de un libro encargado por su predecesor, Antonio Cañizares, y el cabildo de la catedral a un amplio equipo de especialistas, continúa.

Entre los firmantes se encuentran el ex rector de la Universidad de Granada (UGR), Pascual Rivas, María Elena Martín-Vivaldi, decana de la facultad de Letras de esa misma institución, o el poeta y profesor de Teoría de la Literatura Antonio Carvajal, así como otros antiguos altos cargos de la UGR que se han querido sumar a la causa denunciando la actitud del arzobispo.

Los autores del libro, 35 profesores de siete universidades españolas y una francesa, consideran que Martínez no tiene potestad para frenar la publicación del libro. Su representante legal, Ignacio Valenzuela, va a reclamar daños y perjuicios al arzobispado por los dos años de trabajo que algunos de ellos han empleado para sacar adelante el volumen. Cajasur se comprometió a editarlo antes del pasado verano, cuando la entidad todavía estaba dirigida por el sacerdote Miguel Castillejo, con quien Martínez mantuvo duras disputas mientras dirigía la diócesis de Córdoba.

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Interesantes análisis sobre la protección del Patrimonio local

CULTURA
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Interesantes análisis sobre la protección del Patrimonio local
Por : Angel Meléndez

En un salón del Hotel Melilla Puerto se congregó ayer un grupo de profesionales relacionados en cierta forma con el Patrimonio de la ciudad y por particulares interesados en el tema, para escuchar los análisis de los participantes en el I Foro de Protección del Patrimonio Histórico Artístico, organizado por el presidente de la Fundación Melilla Monumental, José Vallés. Intervinieron Pilar Fernández, Francisco Saro, Antonio Bravo, Fernando Villada y Jesús Sáez.

Tras las intervenciones de los participantes en la mesa redonda organizada por el Foro del Patrimonio Histórico Artístico, habrá ahora que sacar las oportunas conclusiones sobre las teorías expuestas por los profesionales implicados en el sector.

La actividad ha contado con la organización de la Fundación Melilla Monumental, que en la ciudad preside José Vallés, y se ha visto apoyada por la Asociación de Estudios Melillenses, el Museo de Arqueología y de Historia de la Ciudad Autónoma y la Asociación de Estudios Ceutíes, pero además ha tenido la colaboración de la Real Cátedra Gaudí de la Universidad de Barcelona.

En el foro hna participado unos ponentes que se pueden catalogar “de lujo”, como son Francisco Saro Gandarillas que expuso sus amplios conocimientos sobre patrimonio ya que su experiencia melillense está avalada por su larga estancia en la ciudad donde se implicó con fuerza en los asuntos relacionados con la ciudad. De hecho, es socio fundador y primer presidente de la Asociación de Estudios Melillenses y actualmente ostenta al cargo de presidente honorario. Además, es desde 1998 académico por Melilla de la Real Academia de la Historia.

En su calidad de autor de numerosos estudios sobre la Melilla de la Edad Moderna y Contemporánea, Francisco Saro, expuso importantes datos sobre la patrimonialidad melillense.

Esta noche recibirá un homenaje en el Parador de Turismo consistente en la entrega del primer Premio Melilla Monumental como reconocimiento a su investigación y defensa del patrimonio local.

A raíz de la intervención de Pilar Fernández Uriel se podrán sacar iniciativas para establecer la línea de protección del patrimonio local, ya que la doctora en Historia Antigua y profesora titular de la UNED, es también miembro por Melilla de la Real Academia de la Historia y ha participado en Melilla en numerosas campañas de excavaciones y desde el año 1977 ha dirigido prospecciones y excavaciones en la ciudad.

Importantes además las opiniones vertidas por los melillenses Antonio Bravo y Jesús Sáez, cronista oficial de la Ciudad y presidente de la Asociación de Estudios Melillenses, respectivamente. Ambos, dados sus amplios conocimientos, señalaron la necesidad de establecer conclusiones sobre la línea que deberá seguir Melilla con respecto al patrimonio, pero además se contó con la experiencia que sobre el asunto posee la ciudad de Ceuta, a través de la presencia y la participación de Fernando Villada, licenciado por la Universidad de Granada, que ha realizado numerosas investigaciones en el campo de la Arqueología. Es miembro de la Asociación de Estudios Ceutíes y arqueólogo de Ceuta.

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Reflexión sobre la violencia en las aulas

18/11/2005

Reflexión sobre la violencia en las aulas
Universidad de Granada

Un estudio de la UGR revela los distintos mecanismos por los que se genera la violencia de género en los centros escolares.

Investigadoras de la Universidad de Granada han analizado la situación en cinco centros de enseñanza y en un total de 16 grupos de ESO, Bachillerato y Formación Profesional de la provincia, para , paradeterminar cómo se generan las prácticas de dominación de género en la escuela.

Un mayor espacio destinado a las actividades de ocio normalmente desarrolladas por los varones, contenidos escolares en los que todavía se mantiene la clásica división de géneros o la diferencia entre los castigos y refuerzos que se imparten en función de los sexos, son algunos de los principales resultados de la investigación, que ha sido financiada por el Instituto Andaluz de la Mujer dentro del Segundo Plan de Acción del Gobierno Andaluz contra la Violencia hacia las Mujeres

En los castigos o refuerzos, en las palabras, en los contenidos escolares o en el propio espacio que la escuela destina al ocio de niños o niñas se esconde con sutileza la violencia de género. Así lo revela un estudio desarrollado por investigadoras de la Universidad de Granada en cinco centros de enseñanza y en un total de 16 grupos de ESO, Bachillerato y Formación Profesional de la provincia, que pretende concienciar e informar al profesorado de las prácticas educativas, que de forma casi imperceptible, promueven la infravaloración de la mujer por su simple condición sexual.

Para analizar y determinar cómo la violencia de género puede impregnar la cotidianeidad escolar, el equipo de investigadoras ha llevado a cabo un trabajo intensivo de observación participante dentro del aula y en espacios compartidos, de forma que a cada centro ha asistido una antropóloga, permaneciendo con los grupos aproximadamente cinco horas diarias durante tres semanas.

La interacción entre el profesorado y el alumnado, entre los propios compañeros de clase, el contenido de la comunicación y todo lo relacionado con las conductas de las niñas y niños, así como las formas en las que se llevan a cabo los refuerzos y castigos para unos y otros, son algunos de los elementos que se han estudiado de forma diaria, según explica la directora del proyecto y profesora del departamento de Antropología Social de la Universidad de Granada, Carmen Gregorio Gil, quien añade que han partido de la definición de violencia como ´cualquier práctica social que implica la desvalorización de lo femenino, así como el ejercicio de la dominación de forma consciente o sutil hacia las mujeres, invalidando o silenciando sus voces, controlando las acciones de sus cuerpos, desprestigiando las tareas asignadas históricamente a las mujeres o limitando y excluyendo los usos que hacen del espacio´ para hacer el análisis de cada uno de los elementos anteriores.

Discriminación en las prácticas escolares
Una vez estudiados todos estos factores, las responsables de esta investigación han llegado a la conclusión de que ´la violencia de género hay que observarla más allá de la supuesta mayor violencia ejercida por los niños sobre las niñas. Es necesario poner la atención en su reproducción mediante prácticas escolares que desvalorizan lo femenino o legitiman el uso de la fuerza física, modelando y naturalizando los cuerpos y acciones de los niños y las niñas´.

Esta conclusión se pone de manifiesto en algunas de las prácticas escolares diarias, como por ejemplo el hecho de que cuando las niñas hablan en público se les asignen determinadas atribuciones, impidiéndoles en muchos casos que expresen sus propias opiniones.

También se puede observar esta discriminación en las prácticas sancionadoras, imponiéndoles a los chicos castigos físicos que, en ocasiones, conllevan la expulsión, mientras que a las chicas se les recrimina, atendiendo a referencias morales o éticas. Se puede apreciar, así mismo, en los propios contenidos escolares, en los que todavía se desvalorizan determinadas tareas que, históricamente, han desarrollado las mujeres, y finalmente, en los espacios de ocio destinados a unos y a otras, de forma que hay más áreas reservadas para los juegos que habitualmente realizan los chavales como el baloncesto o el fútbol, que para a otro tipo de actividades de práctica más usual entre las niñas.

Objetivo
Así, el principal objetivo de este informe es que el profesorado tenga herramientas para identificar todos aquellos elementos de los que no somos conscientes porque se encuentran, de alguna forma, totalmente integrados en la propia cultura de género, de forma que estén capacitados para transmitir a los niños valores que favorezcan la convivencia en igualdad de condiciones, eliminando poco a poco la violencia de género en el futuro.

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1as Jornadas sobre agricultura ecológica en Pampaneira

PAMPANEIRA
1as Jornadas sobre agricultura ecológica en Pampaneira

A24 17/11/2005.- os próximos días 25,26 y 27 de Noviembre tendrán lugar en Pampaneira (La Alpujarra) las “Primeras jornadas sobre agricultura ecológica”, organizadas por la asociación ¿eco-lógico! y con la colaboración del Ayuntamiento de Pampaneira.

Las jornadas están estructuradas en tres días consecutivos. El Sábado 26 de Noviembre habrá dos ponencias de especialistas en salud de la Universidad de Granada, del Hospital Clínico de Granada y del Hospital Comarcal de Huercal-Overa que nos informarán acerca del deterioro para la salud y el medio ambiente a causa de “quimicos” y “plásticos”. Otras dos ponencias versarán sobre comercialización de productos y por último una mesa redonda con participación de técnicos y directivos de diversos organismo: UTDELT de Orgiva , ADR también de Orgiva, CIFAED de Santa Fe y Parque Natural de Sierra Nevada. El tema de la misma es la recuperación del paisaje singular alpujarreño.

El Viernes 25 se hará una presentación pública del la asociación organizadora y el Domingo 27 se clausuran las jornadas con un coloquio y un paseo a pié por los alrededores del pueblo para conocer las peculiaridades alpujarreñas. La asistencia del público es abierta y no se necesita inscripción previa.

Como entidades patrocinadoras confirmadas figuran la UTDELT de Orgiva y el CIFAED de Santa Fe, y se tramitan en la actualidad con la Caja Rural y el ADR de Orgiva.

Pampaneira es un pequeño pueblo situado en el Barranco del Poqueira, dentro del Parque Natural de Sierra Nevada. Su núcleo urbano constituye un modelo de buena conservación de la singular arquitectura popular alpujarreña. Su entorno rural está en fase de lenta reconstrucción de infraestructuras agrícolas. Hoy por hoy el campo está abandonado y el rico patrimonio que constituye su paisaje cultural se haya degradado y bajo peligro de desaparición. El Barranco del Poqueira es un medio hostil para el asentamiento humano, caracterizado por las fuertes pendientes de sus laderas y uno de sus aspectos mas sobresalientes es la de ser un paisaje humanizado que permanece en sus elementos fundamentales desde su origen medieval andalusí.. Estamos hablando pues de un patrimonio histórico que bien podría estar en la lista de Patrimonio de la Humanidad de la UNESCO. A pesar del abandono su estado de conservación es aceptable. Por una vez el aislamiento geográfico ha actuado en positivo protegiéndolo de actuaciones urbanísticas irreversibles. Si tenemos en cuanta la excepcionalidad de la ocupación campesina en la alta montaña mediterránea, el caso del Barranco del Poqueira resulta casi único.

El creciente desarrollo del turismo rural ha sido un elemento dinamizador para la conservación de la arquitectura, pero también se ha convertido en una amenaza para el paisaje rural por el acelerado abandono de la agricultura.

El Ayuntamiento de Pampaneira, con sus escasos recursos , tienen entre sus preocupaciones la recuperación de la actividad agrícola, para así poder integrar conjuntamente un paisaje rural original, en el que la arquitectura rural se inserta , pasando a formar parte de un mismo y único panorama. En la actualidad se realiza un proyecto de cultivo de plantas aromáticas y un vivero municipal de plantas autóctonas.

En éste contexto se decide apostar por la agricultura ecológica, respetuosa con el medio ambiente y garantía de salud para el ciudadano. En este empeño aúnan sus esfuerzos la asociación ¿eco-lógico? y el consistorio municipal de Pampaneira y organizan las “Primeras jornadas sobre agricultura ecológica”.

La asociación ¿eco-logico! ha nacido de la unión de las personas interesadas en la defensa y conservación de la gran riqueza natural de nuestra región. Con el fin de de difundir el amor y el respeto por este patrimonio se han creado varios grupos de trabajo dedicados a diversos temas: agricultura ecológica, actividades alternativas, gestión y trasformación de productos ecológicos y todo lo relacionado con la protección de la naturaleza y su diversidad.

Estas jornadas tienen como principal objetivo la divulgación sobre los beneficios que conlleva para la salud del consumidor este tipo de productos. También se pretende concienciar al pequeño productor agrícola alpujarreño sobre las ventajas para el medio ambiente y el desarrollo sostenible que se consiguen con la práctica de la agricultura ecológica siempre que no sea bajo plástico. Las jornadas van dirigidas a tres grandes colectivos; consumidores, agricultores y transformación y elaboración de productos.

La organización de las jornadas corre a cargo de la asociación ¿eco-lógico! con la colaboración del Ayuntamiento de Pampaneira

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El estrés de un recién nacido de bajo peso disminuye un 75% al entrar en contacto con la piel de la madre

LACTANCIA MATERNA
El estrés de un recién nacido de bajo peso disminuye un 75% al entrar en contacto con la piel de la madre
El estrés de un recién nacido de bajo peso o prematuro disminuye un 75% al entrar en contacto con la piel de su madre, según los especialistas internacionales de este campo participantes en el II Simposio Internacional sobre Lactancia Materna que se celebra en Bilbao.
AGENCIAS. BILBAO / PALMA DE MALLORCA
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En la jornada de hoy de este simposio se habló del Método Madre Canguro (MMC), que se define como el contacto piel con piel entre madre y recién nacido prematuro.
El Método Madre Canguro consiste en colocar al bebé recién nacido sobre el tórax de la madre en postura de ranita. Al bebé se le puede fijar en esta postura con una tela diseñado para este propósito, de tal manera que la madre tenga las manos libres.
Según la presidenta de la Liga de la Leche de Euskadi y responsable del II Simposio Internacional sobre Lactancia Materna, Constance Little, esta práctica es compatible incluso con la respiración asistida y permite que la madre tome una parte activa en los cuidados de su bebé prematuro, o que ayude a que ella adquiera confianza en su habilidad de amamantar y cuidar de su bebé.
El contacto piel con piel modera la temperatura corporal del bebé mejor, favorece el ritmo cardiaco y respiratorio y aumenta la saturación de oxigeno en la sangre del bebe, reduce de manera importante los niveles de los hormonas de estrés en el bebe, fomenta el papel natural de las madres y los padres como los cuidadores principales de sus bebés, reduce de manera significativa la estancia hospitalaria y está relacionada con una mayor duración de la lactancia materna y con una reducción del estrés de las madres.
Liga de la Leche de Euskadi
La Liga de la Leche de Euskadi, institución que preside Constance Little, se ha implicado en la organización de este encuentro científico desde el apoyo a las mujeres que optan por amamantar y la mejora de la salud de los recién nacidos.
Constance Little recordó que la idea del simposio es ofrecer una información nueva y actualizada en este campo, no sólo como modo de contribuir a la promoción de la lactancia materna sino también a la humanización de la acogida de los recién nacidos y sus madres. Es el fomento de la idea de humanizar el trato sanitario.
Según detalló esta experta, las madres que tienen a sus bebés ingresados, e incluso las que están dando a luz, tienen ciertas dificultades porque desconocen cómo colocar el pecho o cómo amamantar a sus hijos. Así, aseguró que muchas vienen a Liga de la Leche de Euskadi con grietas en el pecho o con alguna otra patología, provocada por esa desinformación.
La Liga de la Leche de Euskadi tiene como objetivo transmitir a las mujeres su derecho a la formación en la lactancia, donde se incluye en el derecho de la madre a amamantar a su hijo. Constance Little señaló que hoy en día se conoce perfectamente cómo promocionar la lactancia tanto en las plantas de maternidad como en las unidades de neonatología, sin embargo, las prácticas no siempre coinciden con la evidencia científica.
Por otro lado, sobre la separación sistemática de la madre y su bebé recién nacido durante la primera hora después del parto que realizan en la inmensa mayoría de hospitales y clínicas del Estado, Little señaló que esta práctica disminuye las tasas de la lactancia materna e incluso separaciones de corta duración pueden ser perjudiciales.
La experta explicó que el contacto piel con piel después del parto facilita el entorno que el bebé necesita para asegurar que la lactancia se desarrolle con éxito y fomenta en la madre confianza en su habilidad de satisfacer las necesidades del pequeño. Cuando el bebé está puesto sobre el tórax de la madre, usa su olfato para guiarse al pecho, y lograr amamantar correctamente.
Según indicó, la interrupción de este proceso al separar el bebé de la madre puede conducir a una succión ineficaz que provoca patologías en la madre como grietas en los pezones, congestión de los pechos, y en el bebé puede dar lugar a una ganancia de peso insuficiente.
Las recomendaciones para evitar estos problemas comunes son dejar que el bebe permanezca en contacto piel con piel con la madre durante la primera hora después del parto, sin separarle en ningún momento; amamantar frecuentemente, siempre que el bebé empiece a salir del sueño; y asegurar que el bebé se coloque correctamente al pecho.
Los niños que toman pecho son más inteligentes y menos agresivos
La catedrática de Enfermería Infantil de la Universidad de Granada, María José Aguilar, aseguró hoy que, aparte de los beneficios directos sobre la salud como la reducción del riesgo de adquirir muchas enfermedades, los bebés que toman el pecho son generalmente más inteligentes y menos agresivos e hiperactivos.
Aguilar subrayó que los estudios ponen de manifiesto que las personas que fueron amamantadas tienen un coeficiente intelectual diez puntos por encima de quienes recibieron de bebés otro tipo de alimentos.
Hemos comprobado que los niños lactados al pecho son mucho menos hiperactivos y que utilizan menos gafas porque la retina se forma mejor con las grasas de la leche materna, explicó la enfermera pediatra.
Asimismo, hizo hincapié en otro beneficio de la lactancia materna puesto de manifiesto en un estudio que está realizando con un grupo de adolescentes altamente conflictivos, chicos que en casi ningún caso fueron amamantados por sus madres.
A partir de esta y otras investigaciones, Aguilar concluye que los niños son menos agresivos y presentan menos signos de carencia afectiva cuando en sus primeros meses obtienen su alimento de los pechos maternos.
No obstante, la experta puntualizó que los beneficios tienen un nivel de significación importante cuando la lactancia se da durante más de seis meses, mediano si no se prolonga más allá de 90 días y prácticamente insignificante si, como ocurre en muchos casos, el amamantamiento se prolonga menos de dos meses.
Estos beneficios de la lactancia, unidos a los ya conocidos de que aumenta las defensas y reduce el riesgo de contraer numerosas enfermedades, hacen que Aguilar considere necesario incidir en las campañas para promocionar esta práctica.
La catedrática abordó estas cuestiones en la conferencia que pronunció esta tarde en el foro organizado por el Colegio de Enfermería de Baleares con el título Retos para la cultura de la lactancia materna en el siglo XXI.
En su opinión, los más destacados de estos retos son lograr que la alimentación complementaria a la leche de la madre se introduzca en la dieta cuando el bebé haya cumplido ya los seis meses y que el amamantamiento se lleve a cabo al menos durante los dos primeros años de vida.
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Experta: Niños toman pecho son más inteligentes y menos agresivos

salud-pediatria 17-11-2005

Experta: Niños toman pecho son más inteligentes y menos agresivos

La catedrática de Enfermería Infantil de la Universidad de Granada, María José Aguilar, aseguró hoy que, aparte de los beneficios directos sobre la salud como la reducción del riesgo de adquirir muchas enfermedades, los bebés que toman el pecho son generalmente más inteligentes y menos agresivos e hiperactivos.

Aguilar, que ofreció una entrevista a EFE minutos antes de abrir en Palma la Jornada Multidisciplinar sobre Promoción de Lactancia Materna, subrayó que los estudios ponen de manifiesto que las personas que fueron amamantadas tienen un coeficiente intelectual diez puntos por encima de quienes recibieron de bebés otro tipo de alimentos.

Hemos comprobado que los niños lactados al pecho son mucho menos hiperactivos y que utilizan menos gafas porque la retina se forma mejor con las grasas de la leche materna, explicó la enfermera pediatra.

Asimismo, hizo hincapié en otro beneficio de la lactancia materna puesto de manifiesto en un estudio que está realizando con un grupo de adolescentes altamente conflictivos, chicos que en casi ningún caso fueron amamantados por sus madres.

A partir de esta y otras investigaciones, Aguilar concluye que los niños son menos agresivos y presentan menos signos de carencia afectiva cuando en sus primeros meses obtienen su alimento de los pechos maternos.

No obstante, la experta puntualizó que los beneficios tienen un nivel de significación importante cuando la lactancia se da durante más de seis meses, mediano si no se prolonga más allá de 90 días y prácticamente insignificante si, como ocurre en muchos casos, el amamantamiento se prolonga menos de dos meses.

Estos beneficios de la lactancia, unidos a los ya conocidos de que aumenta las defensas y reduce el riesgo de contraer numerosas enfermedades, hacen que Aguilar considere necesario incidir en las campañas para promocionar esta práctica.

La catedrática abordó estas cuestiones en la conferencia que pronunció esta tarde en el foro organizado por el Colegio de Enfermería de Baleares con el título Retos para la cultura de la lactancia materna en el siglo XXI.

En su opinión, los más destacados de estos retos son lograr que la alimentación complementaria a la leche de la madre se introduzca en la dieta cuando el bebé haya cumplido ya los seis meses y que el amamantamiento se lleve a cabo al menos durante los dos primeros años de vida.

Terra Actualidad – EFE

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El ministro de Justicia participa mañana en el ForoHuelva, espacio de debate creado por Diputación de Huelva y El Monte

El ministro de Justicia participa mañana en el ForoHuelva, espacio de debate creado por Diputación de Huelva y El Monte

El ministro de Justicia, Juan Fernando López Aguilar, participará mañana en el ForoHuelva, un espacio de debate creado por la Diputación de Huelva y la Caja de ahorros El Monte para analizar temas de especial interés y actualidad.

Según explicaron sus organizadores en una nota remitida a Europa Press, en esta nueva cita el ministro de Justicia, que será presentado por Javier Barrero, secretario de la Mesa del Congreso de los Diputados y secretario general del PSOE de Huelva, pronunciará a partir de las 19.30 horas en el Hotel NH Luz Huelva una conferencia que lleva por título Ciudadanía y Administración de Justicia.

La presencia de Juan Fernando López Aguilar en ForoHuelva supone mantener el más alto nivel de esta plataforma de debate que tiene como objetivo traer a Huelva a representantes del mundo de la política, la economía, la ciencia o la cultura, entre otros ámbitos de interés social.

De hecho, por ForoHuelva han pasado ya el ministro del Interior, José Antonio Alonso, el consejero de Economía y Hacienda de la Junta de Andalucía, José Antonio Griñán, y el investigador español Bernat Soria.

Juan Fernando López Aguilar, militante del PSOE desde 1983, ha destacado especialmente por su trabajo como parlamentario, sobre todo en la comisión de Justicia e Interior.

El ministro es licenciado en Derecho con premio extraordinario y premio nacional fin de carrera por la Universidad de Granada y en Ciencias Políticas y Sociología por la Universidad Complutense de Madrid.

Asimismo es doctor en Jurisprudencia con premio extraordinario por la Universidad de Bolonia y máster en Derecho y Relaciones Internacionales por la Universidad de Boston. También es profesor titular de Derecho Constitucional en la Facultad de Derecho de la Universidad de Granada y, desde 1993, catedrático de Derecho Constitucional en la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Es, además, catedrático Jean Monnet de Derecho e Integración Europea y ha publicado varios libros de jurisprudencia y colaborado en numerosos artículos y estudios especializados en revistas científico-jurídicas.

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El ministro de Justicia participa mañana en el ForoHuelva, espacio de debate creado por Diputación de Huelva y El Monte

El ministro de Justicia participa mañana en el ForoHuelva, espacio de debate creado por Diputación de Huelva y El Monte

HUELVA, 17 Nov. (EUROPA PRESS) –

El ministro de Justicia, Juan Fernando López Aguilar, participará mañana en el ForoHuelva, un espacio de debate creado por la Diputación de Huelva y la Caja de ahorros El Monte para analizar temas de especial interés y actualidad.

Según explicaron sus organizadores en una nota remitida a Europa Press, en esta nueva cita el ministro de Justicia, que será presentado por Javier Barrero, secretario de la Mesa del Congreso de los Diputados y secretario general del PSOE de Huelva, pronunciará a partir de las 19.30 horas en el Hotel NH Luz Huelva una conferencia que lleva por título Ciudadanía y Administración de Justicia.

La presencia de Juan Fernando López Aguilar en ForoHuelva supone mantener el más alto nivel de esta plataforma de debate que tiene como objetivo traer a Huelva a representantes del mundo de la política, la economía, la ciencia o la cultura, entre otros ámbitos de interés social.

De hecho, por ForoHuelva han pasado ya el ministro del Interior, José Antonio Alonso, el consejero de Economía y Hacienda de la Junta de Andalucía, José Antonio Griñán, y el investigador español Bernat Soria.

Juan Fernando López Aguilar, militante del PSOE desde 1983, ha destacado especialmente por su trabajo como parlamentario, sobre todo en la comisión de Justicia e Interior.

El ministro es licenciado en Derecho con premio extraordinario y premio nacional fin de carrera por la Universidad de Granada y en Ciencias Políticas y Sociología por la Universidad Complutense de Madrid.

Asimismo es doctor en Jurisprudencia con premio extraordinario por la Universidad de Bolonia y máster en Derecho y Relaciones Internacionales por la Universidad de Boston. También es profesor titular de Derecho Constitucional en la Facultad de Derecho de la Universidad de Granada y, desde 1993, catedrático de Derecho Constitucional en la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Es, además, catedrático Jean Monnet de Derecho e Integración Europea y ha publicado varios libros de jurisprudencia y colaborado en numerosos artículos y estudios especializados en revistas científico-jurídicas.

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