pag. 40 Lerba voglio
Calendola, ama il sole e fa bene alla pelle
di Roberto Suozzi
Sotto lazione dei raggi solari i fiori giallo-arancio della calendola si aprono lentamente e si volgono, man mano che questo si alza allorizzonte, verso il sole. Quando savvicina, invece, il tramonto questi si abbassano verso la terra, fin quasi a piegarsi. Chiamata dai Latini Solsequium, perché appunto i suoi fiori seguono il sole, il nome Calendola deriverebbe dal latino Calende (primo giorno del mese) in quanto fiorisce allinizio del mese per tutto lanno, anche dinverno, se non è troppo rigido.
Fino a qualche tempo fa i contadini, inoltre, traevano indicazioni meteo guardando i fiori di calendola: se rimanevano chiusi fin verso le otto del mattino, era attesa pioggia. Pianta lungamente adoperata per la cura di molti disturbi e in particolare come spasmolitico, diuretico, antinfiammatorio, antisettico, antivirale e per favorire ed accelerare, nelluso esterno la guarigione e cicatrizzazione di ferite, ulcere e piaghe la calendola (Calendola officinalis; Fam.: Asteracee) ha recentemente scientificamente confermato molte di queste proprietà.
A lungo usata come medicamento, la pianta è spasmolitica, diuretica, antinfiammatoria, antisettica, antivirale, cicatrizzante di ferite e ulcere degli arti inferiori che secondo una vecchia ricetta potevano essere trattate con lapplicazione di un unguento di succo della pianta fresca bollito in grasso di maiale. LInternational Journal of Tissue Reactions (2005) pubblica infatti uno studio (Clinica dermatologica, Novi Sad, Montenegro) sullefficacia terapeutica di un estratto di calendola sulla epitelializzazione, la parte finale del processo di riparazione della lesione e quindi di guarigione dove avviene la ricrescita dello strato cutaneo, di ulcere venose delle gambe.
Un campione di popolazione è stato suddiviso in 2 gruppi: uno trattato con una pomata contenente estratto di calendola, laltro con placebo. Dopo tre settimane, fu notato un significativo miglioramento nella guarigione delle ulcere venose (in 4 casi la completa epitelizzazione) nel gruppo trattato con la pomata di estratto di calendola. Buone notizie anche da ricercatori spagnoli (Servizio di Analisi cliniche e Immunologia, Ospedale Universitario Virgin de las Nieves, Università di Granada) che pubblica su BMC Cancer (2006) uno studio sperimentale sulla capacità antitumorale di un nuovo estratto di calendula. La ricerca ha dimostrato che lestratto acquoso di calendola possiede attività antitumorale attraverso unazione citotossica e unattivazione delle cellule linfocitarie.
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