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Mangi sempre al fast food? Resterai single e depresso

Chi mangia spesso pasti veloci o cibi non sani ha più probabilità di rimanere single e sviluppare cattive abitudini alimentari o stili di vita malsani. Ma aumenta anche il rischio di depressione (+ 50%). Lo studio pubblicato su Public Health Nutrition Journal.

Mangiare al fast food non fa male solo a girovita e fegato, come numerosi studi hanno già indicato. I pasti consumati alla svelta come hamburger, hot dog e pizza, o gli spuntini dolci comprati fuori pasto per strada come ciambelle, muffin o cornetti, potrebbero addirittura aumentare il rischio di depressione di oltre il 50%. Questo quanto emerge da uno studio http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=8352058&fulltextType=RA&fileId=S1368980011001856dell’Università di Las Palmas de Gran Canaria e dell’Università di Granada, pubblicato su Public Health Nutrition Journal.

Secondo lo studio, inoltre, il rischio riscontrato è anche dose dipendente. «In altre parole vuol dire che più cibi di questo tipo si mangiano più aumentano le possibilità che insorgano patologie dell’umore», ha spiegato Almudena Sánchez-Villegas, primo autore dello studio. «In ogni caso anche un consumo basso di questi alimenti è collegato ad un aumento significativo di sviluppare disturbi depressivi».
Lo studio è stato condotto su un campione di 8964 persone arruolate per il SUN Project, uno studio dell’Università della Navarra che si prefigge lo scopo di tracciare una mappa delle abitudini alimentari e di vita in Spagna. I partecipanti erano scelti in modo che tra loro non risultassero persone con diagnosi di depressione o che avessero assunto antidepressivi nella vita. Queste persone venivano seguite per sei mesi, e nell’arco dello studio 493 sono state ritenute clinicamente depresse e hanno cominciato ad assumere farmaci per trattare la condizione. Tra questi gli habitué del take away e del pranzo veloce risultavano avere il 51% di possibilità in più di sviluppare patologie dell’umore rispetto agli altri.
Ma non solo: i partecipanti allo studio che hanno dichiarato di mangiare più spesso al fast food, erano anche quelli con le maggiori probabilità di essere single, fumatori, meno attivi, e dalle abitudini alimentari peggiori, come l’assenza nella dieta di frutta, pesce, verdura e olio d’oliva. Una spiegazione, secondo i ricercatori, è quella che queste persone sono anche quelle che lavorano di più (oltre 45 ore a settimana).

Questi dati si aggiungono e confermano quelli già pubblicati sempre nell’ambito del progetto Sun nel 2011, su PLoS One: quello studio http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0016268aveva trovato una correlazione più bassa con il cibo del fast food, del 42%.

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