Per i bambini, il latte migliore è senza dubbio quello materno. Tuttavia, per scelta o per necessità, la madre può non allattare. In questo caso si può ricorrere al latte di capra, alternativa valida al latte materno.
Il consiglio arriva da una ricerca dell’Università di Granada (sezione Dipartimento di Fisiologia e Nutrizione), in Spagna, e del locale Istituto di Tecnologia Alimentare, diretta dalla dottoressa Margarita Sánchez Campos.
La squadra iberica ha esaminato il latte caprino alla ricerca di caratteristiche nutrizionali, positive o meno.
In base all’indagine, questo è ricco di caseina, come il latte umano, ma povero di caseina alfa-1, responsabile della quasi totalità dei casi di allergia al latte vaccino. Inoltre, rispetto al classico latte di mucca, quello di capra è dotato del1% in meno di lattosio, risultando così più digeribile.
Il latte di capra è invece ricco di oligosaccaridi, la cui composizione è simile a quelli offerti dal seno della madre al figlio. Una volta nell’organismo, gli oligosaccaridi della capra raggiungono l’intestino, stimolando la flora batterica (buona) contro quella patogena (cattiva).
Ancora, il latte di capra è ricco di calcio, fosforo, zinco e selenio.
Come ricordano gli studiosi, i primi due formano la matrice organica dell’osso, aiutando la formazione dello scheletro. Riguardo poi zinco e selenio, gli esperti sottolineano come tali antiossidanti aiutino la prevenzione contro le malattie neurodegenerative.
Infine, il latte di capra contrasta l’anemia, favorendo l’assorbimento del ferro e la rigenerazione dell’emoglobina.
Allora, concludono la dottoressa Campos e colleghi, il latte di capra è alimento salutare di per sé ed in più risulta buon sostituto del latte in polvere o dell’allattamento naturale.