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Cristóbal o Cristoforo?

Notiziario NIP – News ITALIA PRESS agenzia stampa – N° 26 – Anno XIII, 7 febbraio 2006

Cristóbal o Cristoforo?

LUniversità di Tor Vergata di Roma e quella spagnola di Granada hanno dato il via a una ricerca tesa a determinare una volta per sempre lorigine nazionale di quello che gli italiani chiamano Cristoforo Colombo e che presso gli ispanofoni è conosciuto come Cristòbal Colón. Sotto osservazione il DNA dei soggetti maschi sparsi tra Italia e Spagna che portano lo stesso cognome dello scopritore del Nuovo Mondo

Roma – La contesa sullorigine del navigatore Cristoforo Colombo potrebbe giungere presto a una risoluzione. I natali genovesi o spagnoli di Colombo/Colón potrebbero infatti essere rivelati da una doppia indagine campionaria sul DNA dei presunti discendenti sparsi tra la Spagna e lItalia che dovrebbe vedere la conclusione entro il maggio 2006.

Nellambito di un progetto comune, infatti, i dipartimenti competenti dellUniversità spagnola di Granada e di quella italiana di Roma Tor Vergata hanno avviato unindagine genetica orientata a valutare le caratteristiche del DNA dei soggetti maschi che, sulla base dellomonimia, sono classificabili come possibili pronipoti dello scopritore del Nuovo Mondo . La speranza dei ricercatori è quella di individuare unidentità genetica correlata a una delle due nazioni che di Colombo si contendono i natali.

Lidea – spiega Olga Rickards, docente e direttore del centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico presso lUniversità di Roma Tor Vergata – è partita da José Lorente Acosta, direttore del Laboratorio di identificazione genetica dellUniversità di Granada che da tempo si occupa di molte diatribe sulla figura di Colombo a cominciare dalla contesa sui resti riesumati a Siviglia nel 2001 che devono ancora essere confrontati con quelli di Santo Domingo .

Il riferimento corre allaltra grande contesa storiografica tra Spagna e Repubblica Dominicana , entrambe decise a sostenere lautenticità dei resti dello scopritore, sepolto a Siviglia secondo le autorità spagnole e a Santo Domingo secondo quanto più volte ribadito dalla Repubblica Dominicana. La polemica sui resti di Colombo, che potrà essere risolta solo a seguito di una riesumazione dei resti dominicani per altro mai autorizzata, non dovrebbe influire sulla ricerca italo-spagnola. Gli scienziati impegnati nel progetto corrente hanno infatti scelto di considerare come DNA di riferimento quello estratto dallo scheletro del figlio di Colombo, Hernando , sepolto in Spagna.

La scelta appare logica sotto almeno due punti di vista , la riconosciuta identità del figlio, sulla quale non vi sono mai state contestazione, e ladeguato stato di conservazione della sua mappa genetica, condizione necessaria per procedere allo studio.

Col passare degli anni – ricorda la Rickards – il DNA tende alla degradazione frammentandosi in sequenze eccessivamente ridotte e di per sé poco significative, ovvero in grado di darci poche informazioni. Nel caso di Hernando i frammenti risultavano abbastanza lunghi e per questo utilizzabili. Daltra parte occorre ricordare che per questo genere di analisi 500 anni non rappresentano un tempo eccessivamente lungo .

Identificata lidentità genetica di riferimento, la ricerca ha potuto prendere il via in Italia come in Spagna. In Catalogna, nelle regione francese confinante e in Liguria sono stati campionati i soggetti maschi di nome Colón o Colombo – spiega la ricercatrice – . In Italia abbiamo inviato ai circa 250 soggetti individuati nellelenco telefonico della Liguria una lettera informativa con il cotton fioc necessario per il prelievo di saliva e la richiesta di consenso. Al momento stanno arrivando le prime risposte .

Unéquipe scientifica spagnola si occuperà intanto di esaminare il codice genetico di 120 individui di cognome Colom, la versione catalana di Colón, per verificare lipotesi della sua origine iberica lanciata la prima volta nel 1927 dallo storico peruviano Luis Ulloa Cismeros. Una teoria cui se ne sono affiancate altre che lo avrebbero identificato come pirata, cospiratore, o figlio di una famiglia ebraica in fuga dalle persecuzioni religiose dei Reyes Católicos .

La duplice indagine, come ricorda Olga Rickards non deve essere vista tuttavia come una sfida carica di nazionalismo tra Italia e Spagna. Gli scienziati di entrambi i Paesi lavorano infatti a un progetto comune, finanziato dallAteneo iberico , in cui la parola definitiva viene lasciata al responso di un esame di per sé incapace di mentire, la cui efficacia risulterebbe tuttavia condizionata a fattori casuali.

Sulla base dellopinione di molti storici sono convinta che lipotesi più probabile sia quella dellorigine genovese di Colombo – afferma la Rickards – , tuttavia non è detto che la ricerca possa produrre subito una risposta certa. Di per sé lindagine sul dna non presenta un margine di errore, tuttavia per avere un risultato sicuro sarebbe necessario individuare una variante del cromosoma Y di Hernando che si riscontri solo in Liguria o solo in Spagna. In caso contrario dovremmo valutare limportanza dellincidenza procedendo per indagini e ipotesi statistiche .

Condizione necessaria per il buon esito dellindagine resta in primo luogo la diffusa risposta dei soggetti interpellati, dimostratisi a oggi quanto meno interessati alliniziativa e apparentemente ben disposti alla collaborazione. Al momento – spiega la Rickards – abbiamo iniziato a ricevere risposte positive dai soggetti interpellati, la speranza è quella di poter disporre di qualche risultato significativo per il mese di maggio quando si celebreranno i 500 anni della morte di Colombo. Su 250 contatti speriamo di ottenere almeno un centinaio di risposte .

Una condizione fondamentale per garantire al campione risultante un adeguato grado di rappresentatività in quella che vuole essere prima di tutto una sfida della scienza ai misteri irrisolti della storia e non una battaglia tra ricercatori per la conquista di una frazione, per quanto importante, del proprio orgoglio nazionale.

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