Secondo recenti studi, sembra che bastino appena due giorni per perdere tutti i benefici delle vacanza. Un esperimento condotto dalla Radboud University dei Paesi Bassi ha infatti reso noto che, tempo un paio di giorni di lavoro e di ritorno alla quotidianità, tutti i benefici svaniscono. I risultati mostrano infatti che il livello di soddisfazione psicofisica è ovviamente più alta quando si è lontani da casa e dal proprio impiego, salvo poi precipitare una volta ritornati in città.
La sindrome da rientro è dunque vera. Tanto il tempo speso a organizzare le vacanze e le ore passate ad avere un tintarella perfetta che poi bastano neanche 48 ore e tutti i benefici se ne sono andati. “Sono rimasta davvero molto sorpresa nel riscontrare quanto velocemente i benefici delle vacanze siano e sembra quasi che chi lavora si senta pure peggio quando ripensa ai momenti felici appena trascorsi. Non solo, se il rientro è frenetico, c’è anche il rischio che le persone siano ancora più stressate di quando sono partite e che si facciano deprimere dal tempo che deve passare in attesa della prossima vacanza” ha dichiarato Jessica Bloom, esperta di gestione dello stress al Mail on Sunday, dopo aver condotto il suo esperimento.
Lo studio consisteva nel riferire il proprio stato di benessere due settimane prima della partenza, durante la vacanza e due settimane dopo il rientro e i risultati sono stati sorprendenti anche per la stessa dottoressa. Non è comunque l’unico studio condotto sull’argomento; l’amministratore delegato di Thomas Cook, Ian Dervyshire ha dichiarato che, secondo studi condotti precedentemente rispetto a quelli olandesi, andare in vacanza è molto utile perché serve per staccare la spina, migliora la salute e prolunga la vita. Non solo, ma “E’ anche un’occasione per trascorrere del tempo con la famiglia e con gli amici, vedendo posti nuovi ed entrando in contatto con nuove culture, per non parlare del desiderio di fuggire in posti caldi, visto il clima che c’è in Gran Bretagna” ha concluso.
A ogni latitudine, lo stress da rientro è dunque avvertito. Secondo l’Istat, nel nostro paese sarebbero un italiano su dieci a soffrire una volta tornato alla quotidianità. Per questo, l’Università di Granada ha messo a punto una serie di “trucchetti” che vanno dal “periodo cuscinetto”, cioè un ritorno graduale ai ritmi normali, all’esercizio fisico e alla vita all’aria aperta, fino alla pianificazione di vacanza più brevi ma più frequenti.