Inicio / Historico

Saba: Trieste lo ricorda a 50 anni dalla morte

LETTERATURA. Tutte le iniziative per ricordare l’autore del «Canzoniere» che si spense a Gorizia il 25 agosto del 1957
Saba: Trieste lo ricorda a 50 anni dalla morte
Renzo Sanson
Un convegno, una mostra e un progetto per scoprire gli itinerari del poeta

Trieste e un anniversario. Il 50.mo della morte del poeta Umberto Saba, spentosi il 25 agosto 1957 nella clinica San Giusto di Gorizia (lo trovarono «addormentato» nel suo letto, con pipa e fiammiferi in mano).
Se gli anniversari sono a malapena sopportati dagli studiosi, i quali più che alle commemorazioni pensano giustamente alle operazioni filologiche e storicizzanti che prescindono dalle ricorrenze, per i Comuni natali (sempre alle prese con l’ordinaria amministrazione delle città) del personaggio o dell’evento da «celebrare» rappresentano un problema in più, l’impellenza di fare qualcosa, sborsando naturalmente denari per varare e sostenere le eventuali iniziative previste. Il che non guasta mai, intendiamoci, perchè può servire da sprone e per ridare slancio a operazioni magari arenatesi proprio per mancanza di finanziamenti.
Trieste riservò a Saba, quand’era in vita, una cordiale ingratitudine (Biagio Marin, commemorandolo nel 1958 al Circolo della Cultura e delle Arti parlò senza mezzi termini di «antipatia, incredulità, canzonature» dei triestini nei confronti di Saba). Ma oramai Saba è morto e sepolto e la sua poesia è patrimonio del mondo intero. E, cinquant’anni dopo, Trieste si appresta a ricordarlo.
«Stiamo varando un Comitato per le celebrazioni sabiane – annuncia l’assessore comunale alla Cultura, Massimo Greco, – che prevederanno nei prossimi mesi un convegno scientifico, organizzato dalla Cattolica di Milano e dall’Università di Trieste, a cura di Giorgio Baroni e Cristina Benussi, e una mostra a Palazzo Costanzi che sarà imperniata sul rapporto tra Saba e l’amico Aldo Fortuna, compagno di studi negli anni bolognesi. Stiamo poi lavorando per realizzare con il contributo della Farnesina un’iniziativa itinerante, con cui far conoscere Saba anche all’estero. E abbiamo intenzione di ”dare una mano” a Carletto Cerne, direttore della Libreria Antiquaria di Saba in via San Nicolò, per esempio per realizzare un catalogo informatico con l’aiuto di stagisti universitari».
Umberto Saba costituirà, inoltre, un nuovo «itinerario» del progetto «Trieste parco dei letterati», curato da Renzo Crivelli, incominciato con Joyce e proseguito con Svevo, che attualmente vede all’opera un’equipe diretta da Elvio Guagnini. Un progetto questa volta finanziato dalla Regione, che ha deciso di investire sempre più sul turismo culturale, inserendo gli «itinerari» (ne ha già commissionato un quarto, che riguarderà Rainer Maria Rilke e le sue «Elegie duinesi») in veri e propri pacchetti turistici, rivolti principalmente alle scuole, all’insegna di «Trieste museo all’aperto».
L’«itinerario» sabiano prevede la collocazione entro ottobre di una trentina di targhe – di colore blu, mentre quelle di Joyce erano verdi, quelle di Svevo arancioni – in vari luoghi di Trieste significativi nella vita del poeta. «L’equipe di cui fanno parte Sergia Adamo e Gianni Cimador sta identificando i luoghi rilevanti della presenza di Saba a Trieste – spiega Crivelli, – con un’operazione molto interessante, fatta sulla base di cartine d’epoca della città, perchè alcuni luoghi come la casa natale di Saba erano in zone oggi completamente rimaneggiate, come via del Teatro Romano. Ma siamo riusciti a individuare esattamente il punto dove si potrà mettere la targa ”Qui sorgeva la casa natale di Saba”». L’itinerario toccherà anche i caffè che il poeta frequentava e i luoghi che ha cantato nelle sue liriche. Cosicchè, alla fine, il percorso – sottolinea Crivelli – sarà duplice: biografico ma anche letterario, forse più di quanto sia stato fatto per Svevo e non abbiamo fatto per Joyce, i cui luoghi letterari riverberano Trieste, ma naturalmente sono dublinesi».
Il volume per Saba – che sarà pubblicato in ottobre in italiano e versione inglese a fronte – sarà diviso in due parti: la prima conterrà la ricostruzione biografica e una panoramica sulle ultime ricerche su Saba (ma anche alcune immagini inedite e alcuni aspetti poco noti della sua vita); la seconda parte indicherà gli itinerari con una minuziosa schedatura curata da Gianni Cimador.
L’anniversario consente di fare il punto anche sulla fortuna di Umberto Saba, non solo in Italia, ma anche all’estero. «Anche perchè – dice Elvio Guagnini – nel mondo si sta traducendo Saba e c’è una notevole attenzione sulla sua opera».
Oltre ai due importanti Meridiani Mondadori – «Tutte le poesie» (1988) e «Tutte le prose» (2001) – curati da Arrigo Stara e con introduzione di Mario Lavagetto, sono da segnalare il corposo volume «Works» pubblicato in Australia nel 2004 dall’italianista Vincent Moletta (con un saggio introduttivo di Guagnini), che è stato recensito anche sul supplemento letterario del «Times» ed la cui ampia diffusione ha contribuito a far conoscere Saba nel mondo anglosassone. Poi è in cantiere una traduzione spagnola da parte di Victoriano Peña Sanches dell’Università di Granada. E i «lavori in corso» proseguono anche in altre università di tutto il mondo, «perchè questo è un momento in cui Saba viene letto molto più di una volta», dice Guagnini, che fa parte del Comitato scientifico internazionale che prepara il convegno intitolato «Umberto Saba al crocicchio dei mondi», che si svolgerà nel novembre 2007 all’Università «Paul Valéry» di Montpellier III, in Francia, e si preannuncia molto interessante per la partecipazione di molti italianisti e traduttori francesi e anglosassoni (si parlerà tra l’altro di «traduir Saba», tradurre Saba, ricordando uno dei primi magistrali «interpreti» d’oltralpe del poeta triestino, Philip Renard), oltre a studiosi italiani. «Tradurre – sottolinea Guagnini – significa anche diffondere la conoscenza, la problematica, e naturalmente occuparsi anche di Trieste. E la traduzione in inglese di Vincent Moletta, per esempio, ha un apparato di note, annotazioni e commenti che è molto importante per ”leggere” la situazione triestina degli anni di Saba».
Manca all’appello l’epistolario di Saba. E certo questo resta un problema, poichè le sue lettere si continuano a pubblicare solo alla spicciolata. Ci sono insomma tante iniziative, anche «intorno a Saba», che aiutano forse a capire anche l’ambiente famigliare.
Tornando in Italia, Giorgio Baroni dell’Università Cattolica di Milano sta organizzando un convegno nazionale itinerante che prima dell’estate toccherà – come ha annunciato l’assessore Greco – anche Trieste. E in questa occasione farà capolino anche Virgilio Giotti, di cui pure ricorre il cinquantenario (morì nel 1957, nemmeno un mese dopo Saba, il 21 settembre) e che era amico di Saba fin dagli anni fiorentini, prima di «rompere» bruscamente con lui in età adulta. Un rapporto difficile, che emerge dalle lettere e dai diari e di cui parlerà Claudio Grisancich, che l’anno scorso è stato tra i curatori della mostra su Giotti (che è stata vista anche a Gorizia e a Milano), di un libretto e di una trasmissione radiofonica.
Il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste in maggio dedicherà quattro incontri all’opera di Saba: uno sarà dedicato all’edizione dei Meridiani, con discussione sui problemi testuali aperti, un altro alla fortuna di Saba nel mondo, dai Paesi dell’area tedesca e anglosassone a quelli d’area francese e in Spagna con l’intervento di traduttori e di studiosi (fra gli ospiti Vincent Moletta); poi si parlerà di Saba a scuola, ovvero di come l’autore del «Canzoniere» viene letto da studenti e professori; infine un pomeriggio sarà dedicato a Saba visto, ascoltato e commentato attraverso anche i suoi testi.
Trieste e un anniversario. Anzi quattro. Perchè oltre a Saba e a Giotti, quest’anno ricorrono anche i quarant’anni dalla scomparsa dello scrittore Pier Antonio Quarantotti Gambini (che sarà ricordato il 22 febbraio con un convegno a Capodistria) e il decennale della morte dello scrittore Stelio Mattioni (di cui uscirà un libro di inediti). E c’è già da pensare a Italo Svevo, di cui nel 2008 (il 13 settembre) cadranno gli ottant’anni dalla morte.
(01 febbraio 2007)
Torna indietro

Descargar