DALLEMILIA ROMAGNA A SOSTEGNO DELLAMBIENTE IN BOSNIA
LUniversità di Bologna, attraverso il Corso di laurea in Scienze Ambientali
di Ravenna, partecipa alla creazione di un centro universitario
internazionale nella città di Mostar
Si è svolto nei giorni scorsi, presso l’Università di Granada, in Spagna, l’incontro conclusivo del progetto Tempus Just-Mostar, finanziato dall’Unione Europea, riguardante la crea-zione di un centro universitario internazionale nella città della Bosnia Erzegovina finalizzato allo svolgimento di attività formative in tema di lingue e culture europee, e di sviluppo so-stenibile.
Alla realizzazione del progetto hanno contribuito, accanto all’Università di Granada, in qualità di coordinatrice, quelle di Oulu (Finlandia) e Bologna, che hanno curato rispet-tivamente gli aspetti culturali e linguistici, e quelli ambientali.
L’Università di Bologna è stata rappresentata dal Centro per l’Europa Centro Orientale e Balcanica (Cecob) di Forlì, e dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali (Cirsa) di Ravenna.
I destinatari delle attività formative, secondo quanto stabilito dal progetto, sono state le due Università di Mostar che fanno riferimento alle due comunità, croata e musulmana, che convivono nella città.
I due istituti hanno partecipato attraverso la collaborazione dei loro docenti con i colleghi delle università europee, e gli studenti di entrambi gli atenei, che han-no frequentato due corsi brevi sugli argomenti del programma formativo. Le tematiche am-bientali e di sviluppo sostenibile sono state trattate dal professor Luigi Bruzzi e dalla dotto-ressa Roberta Guerra del Corso di Laurea in Scienze Ambientali di Ravenna.
Il progetto Tempus, della durata di un anno, ha avuto anche un forte e positivo impatto sociale. Il centro interuniversitario, costituito per l’occasione, ha infatti ospitato contempo-raneamente gli studenti delle due Università di Mostar, che mai avevano partecipato assieme ad alcuna attività didattica dalla fine della guerra nei Balcani a oggi.
Inoltre il progetto, visti i buoni risultati ottenuti in questo anno, ha creato le premesse per lo sviluppo di un’attività formativa permanente che verrà realizzata grazie anche al sostegno scientifico ed economico delle università partner, e che prevede il supporto di un ulteriore progetto Tempus (della durata di tre anni), attualmente in fase di valutazione presso l’Unione Europea.
«L’attività avviata dal Cirsa a Mostar – sottolinea il professor Bruzzi, docente di valutazio-ne di impatto ambientale – costituisce una premessa strategica in vista della possibilità che l’Università di Bologna acquisisca un ruolo rilevante nel supporto alle attività formative in campo ambientale che sono in fase di avvio nei Paesi del sud-est europeo.»
L’impegno finora svolto dal Cirsa, in stretta collaborazione con il Cecob, rientra in un più ampio quadro di attività nell’area balcanica.
Le quali comprendono anche un programma di supporto tecnico-scientifico fornito all’Università di Sarajevo per la creazione di un centro di informazione, da poco costituito, in grado di fornire informazioni e indirizzo per l’attivazione di corsi universitari e post-laurea in materia di sviluppo sostenibile.