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Collodi aveva ragione: le bugie si vedono dal naso

Ricercatori dell’Università di Granada hanno scoperto che le bugie si vedono dal naso: chiaro esempio di come la letteratura possa avere intuizioni che poi la scienza conferma. Carlo Collodi, infatti, faceva allungare il naso di Pinocchio ogni volta che diceva una bugia. La ricerca scientifica conferma che quando diciamo una bugia, possiamo scoprirlo dal naso: non perché ci si allunghi, ma perché ne cambia la temperatura. In generale questo succede quando compiamo uno sforzo mentale o abbiamo un attacco di ansia.

Quando una persona mente, si produce un cosiddetto «effetto Pinocchio» grazie al quale la temperatura della punta del naso aumenta o diminuisce, come anche varia la temperatura intorno agli occhi. Se poi compiamo un grande sforzo mentale, la temperatura del naso scende, mentre se siamo vittime di un attacco di ansia, assistiamo a un aumento generale di tutta la temperatura del volto. Sono queste le conclusioni cui sono giunti i ricercatori del dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Granada.

La termografia – come leggiamo su Wikipedia – è una tecnica di telerilevamento, effettuata tramite l’acquisizione di immagini nel campo dell’infrarosso. In pratica è una tecnica basata sulla rilevazione delle temperatura dei corpi e si applica a molti settori quali l’industria, le costruzioni o la medicina.

Nel secolo XX la termografia ha avuto grande sviluppo dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’esercito degli Stati Uniti d’America sperimentava metodologie per invididuare la posizione dei nemici (è la cosiddetta visione notturna).

Per tornare a Carlo Collodi e a Pinocchio: vi ricordate il passo in cui il naso del burattino cresce? Eccolo:

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