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Allergie: tra gli imputati ci sono i pesticidi

Secondo un recente studio epidemiologico, i pesticidi possono aumentare il rischio di sviluppare l’asma, esacerbare asma preesistente e scatenare attacchi asmatici acuti. Perchè dobbiamo sopportare ancora questi veleni?

Per qualche strano effetto della pubblicità occulta, abbiamo ormai fatto l’abitudine all’idea che innumerevoli veleni vengano sparsi sui campi dove si coltiva il nostro cibo. Gli avvelenatori contano sul fatto che le sostanze chimiche vengono disperse e diluite oppure si decompongono prima che i vegetali arrivino a maturazione.

 

Un recente studio dell’università di Granada ha effettuato una rassegna degli effetti dei pesticidi sull’asma. Le conclusioni son piuttosto nette: l’esposizione a bassi livelli di pesticida «può danneggiare la mucosa bronchiale, rendendo le vie aeree sensibili agli allergeni… i pesticidi possono aumentare il rischio di sviluppare l’asma, esacerbare una precedente ocndizione asmatica, oppure scatenare un attacco asmatico aumentando l’iper risposta bronchiale.»

Il problema riguarda soprattutto gli agricoltori e chi vive nelle zone rurali (che quindi non sono necessariamente meno inquinate delle città); tuttavia molti pesticidi vengono anche usati per i giardini urbani privati e per la cura del verde pubblico, scuole comprese, oltre ai campi sportivi.

I pesticidi sono un residuato bellico (lo sapevate che sono stati i nazisti a sviluppare gli organofosfati come arma chimica?), non danno alcun vantaggio al cittadino, sono inutili (come dimostra l’agricoltura biologica) e servono solo atutelare gli interessi dei grandi gruppi chimici e dei grandi proprietari di monocolture.

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