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Tagged World, una casa a prova di ’smemorati’

Tagged World, una casa a prova di ’smemorati’

Un ambiente pieno di sensori e un software che li coordina sfruttando tecniche già in uso nell’intelligenza artificiale: il risultato è Tagged World, uno spazio interattivo a prova di smemorato. Il fine del prototipo sviluppato dai ricercatori dell’Università di Granada (il sito ufficiale) è infatti quello di rendere la vita più agevole alle persone anziane, ricordandogli di prendere le medicine, spegnere il gas e chiudere il rubinetto dell’acqua prima di uscire.

Grazie a delle targhette RFID (Radio Frequency Identification) collocate su oggetti normalmente utilizzati, come le chiavi di casa o il cellulare, il sistema apprende e riconosce le azioni quotidiane degli utenti. Ogni volta che gli oggetti vengono toccati un segnale viene inviato a un computer o dispositivo mobile situato nella stessa casa o presso un centro di assistenza a una certa distanza.

Le attività delle persone vengono poi valutate con tecniche di intelligenza artificiale in modo da ottenere un elenco di azioni giornaliere tipiche. Se per esempio occorre che una persona assuma tot volte al giorno delle medicine, i sensori integrati nello spazio e le targhette RFID verificano se ciò sia avvenuto e – in caso contrario – attivano degli allarmi che gli ricordano di assumerle.

Lo stesso per le chiavi di casa: se il sistema monitora che l’anziano è in procinto di uscire di casa e non ha ancora toccato le chiavi, lo allerta in modo che le prenda prima di chiudersi la porta alle spalle. Senza l’uso di telecamere o microfoni, dunque in maniera non invasiva della privacy e della tranquillità dell’anziano, il sistema riesce così a intervenire efficacemente nelle situazioni critiche garantendo alla persona il mantenimento della propria autonomia quanto più possibile.

Per verificare nella pratica l’efficienza e l’affidabilità del sistema, ricercatori hanno riprodotto un tipico ambiente casalingo con le sue stanze, monitorando ogni volontario in modo da ottenere un database personalizzato. Il risultato a quanto pare è stato positivo: niente più dimenticanze e, soprattutto, nessuna modifica alla routine quotidiana dei partecipanti all’esperimento.
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